Sabato 21 giugno ho puntato il muso della mia Peugeot 106 Rallye stradale in direzione Biella, unendo il “dilettevole al dilettevole”, con destinazione 13° Rally Lana Storico: una delle cose che mi ha sempre infatti affascinato (e gasato!) è andare a vedere una gara (che sia rally o salita) con la macchina giusta!
Sempre dotato di macchina fotografica, mi sono recato sulla prima speciale, la “Campore”, in prossimità dell’inversione nel paese di Crocemosso.
Mi sono poi spostato sulla speciale “Bioglio”, la terza della giornata e, per concludere la giornata, ho fatto tappa anche sulla “Baltigati”, l’altro tratto cronometrato in programma.
Sempre affascinante poter vedere i passaggi di molte vetture che hanno fatto la storia delle competizioni nei decenni scorsi e che ben figurano ancora al giorno d’oggi.
Di seguito, nel link, alcune immagini del fine settimana:
Prima cronoscalata stagionale per il sottoscritto, da spettatore: dopo qualche rally ad inizio stagione, il fine settimana del 15 e 16 giugno ho colto l’occasione (e che occasione!) per presenziare alla settantatreesima edizione della Trento-Bondone, la classicissima salita definita “Università della Salita”.
Caratterizzata da una parte iniziale più veloce e da una parte finale ricca di tornanti ed allunghi, con i suoi oltre diciassette chilometri la gara trentina è una delle più lunghe al mondo.
Nutrito, come sempre, l’elenco iscritti, con oltre duecentosessanta partenti tra vetture storiche e moderne, nelle varie categorie.
Grazie nuovamente alla presenza del Direttore Sportivo Fondacci, le due manches di prova del sabato e l’unica manche di gara della domenica si sono svolte velocemente, senza particolari ritardi eccessivi, tranne quelli minimi ed indispensabili in occasione di incidenti.
Ancora una volta, quindi, Fondacci promosso!
Prossimo appuntamento per me, per quanto riguarda le gare in salita, la mia gara di casa, la Malegno- Ossimo-Borno, anche quest’anno a bordo strada, munito di macchina fotografica.
Di seguito, nel link, alcune immagini del fine settimana:
Si è appena conclusa l’undicesima edizione del Rally del Sebino, altra manifestazione interessante e, che nel limite del possibile, ho sempre seguito dal muretto delle speciali con la macchina fotografica alla mano.
Per l’occasione, ho avuto modo di utilizzare nuovamente la mia Nikon dotata di obiettivo Sigma, dopo il fermo obbligato necessario per far effettuare da un tecnico alcune tarature, a seguito di alcuni problemi di natura meccanica nella messa a fuoco che riscontravo da tempo.
Seguito, come di consueto, dalla mia ragazza Veronica, mi sono diretto in Val di Scalve, per seguire l’omonima prova speciale, la numero 2, in località Dezzo, nel comune di Azzone.
Il tutto si è svolto regolarmente fino a circa metà elenco iscritti, quando, a causa di un’uscita di strada di una vettura, i passaggi sono stati interrotti e, complici i numerosi minuti persi per l’assistenza medica all’equipaggio, le auto che non avevano ancora preso il via son state fatte transitare in trasferimento, fino alla speciale successiva.
Dopo una visita al paddock a Rogno, per un saluto agli amici della EFFELLE Motorsport e ad altri conoscenti dell’ambiente, ci siamo diretti a vedere l’omonima speciale, la numero 5 della giornata.
Questa volta gli equipaggi sono transitati tutti regolarmente, senza particolari problematiche.
In generale, una bellissima giornata in ottima compagnia, con delle condizioni meteo molto favorevoli quali ciliegina sulla torta.
Una nota sicuramente positiva è stata la presenza di un parco vetture partenti che mi ha riportato alla mente i rally di una ventina di anni fa, dove gli elenchi iscritti, come in questa occasione, erano prevalentemente composti da vetture derivate dalla serie (Gruppi A, Gruppi N, Kit Car e Super 1600).
Un’altra parte importante di rinnovamento degli interni ha riguardato i sedili, il cielo e la moquette.
Di quest’ultima vi avevo già parlato parzialmente qui http://www.mauriziomagri.it/?p=6876
Dopo averla rimossa dalla macchina ed averla rasata con una macchinetta tagliacapelli, per eliminare le parti più rovinate e sfilacciate, ho provveduto a darle una prima pulita con sgrassatore e idropulitrice.
Successivamente, l’ho affidata alle sapienti mani del mio amico Luca, che già aveva provveduto, in passato, a trattare e rinnovare la sua.
In un primo momento ha ricreato i punti mancanti, rovinati o segnati da bruciature di sigaretta, apportando nuovo materiale ove mancante. Successivamente l’ha ritinteggiata del suo colore originale, come usciva dalla fabbrica, così da riportarla alle condizioni il più possibile vicine a quelle di serie.
Nel frattempo, ho provveduto a far rifoderare con dell’alcantara e tessuti nuovi tutti i sedili, i pannelli porta e il cielo, così da riportare anche questi componenti alle condizioni pari al nuovo.
Operazione abbastanza onerosa economicamente, ma che, sicuramente, ripagherà poi alla vista e all’uso nel corso del tempo.
Le parti più difficili da reperire son state invece quelle che vanno a rivestire il bagagliaio: i due pannelli preformati laterali, ricoperti di moquette, e il fondo.
Dopo qualche ricerca, sono riuscito a trovare qualcosa a prezzo decente (altro grandissimo problema, quando si parla di Lancia Delta, i prezzi, appunto). Mi è bastato solo effettuare una profonda pulizia dei componenti.
Assieme ai pannelli preformati, ho trovato anche le due mensole reggi cappelliera, specifiche per Delta Integrale. Delle due, la destra aveva il supporto in plastica rotto, come la stragrande maggioranza di quelle “sopravvissute”. Con una tecnica imparata in ambito modellistico, ho ricreato il pezzo con colla cianoacrilica e bicarbonato.
Interventi pesanti hanno interessato anche le cinture di sicurezza e i relativi supporti ed agganci.
Partendo da questi ultimi, essendo parecchio sbiaditi dal sole, ho provveduto a smontarli, andando successivamente a verniciare i pulsanti di arancio.
Anche i supporti triangolari di fissaggio ai montanti sono stati rigenerati: dopo aver stuccato le crepe createsi nel corso del tempo, ho carteggiato il tutto e riverniciato di nero opaco.
Al termine del tutto, ho pulito ed igienizzato le cinture.
Ultimo appuntamento, in ordine di tempo, il 6° Special Rally Circuit Vedovati, andato in scena il fine settimana del 12 e 13 novembre presso l’Autodromo di Monza.
Ho colto al volo l’occasione di tornare sulle tribune della pista più bella del mondo, dalla quale mancavo da parecchio tempo, accompagnato dalla mia macchina fotografica, così da fare ancora un po’ di palestra e prendere maggior confidenza con il nuovo strumento.
Ogni volta che torno in autodromo l’emozione è sempre tanta ed immergermi nei viali del parco che circondano l’impianto mi suscita sempre sensazioni positive.
Passeggiare di prima mattina nel viale principale, che dall’ingresso di Vedano al Lambro porta al sottopasso, mentre si scorgono in lontananza i rumori delle prime vetture che scaldano i motori nei box, non ha prezzo.
Il tutto condito dall’aria fresca ed umida autunnale e dalle foglie cadute dai numerosi alberi ai bordi della strada.
Per il primo passaggio, ho scelto di posizionarmi sugli spalti tra l’uscita della parabolica e l’inizio del rettilineo dei box, in prossimità di un “pettine” artificiale posizionato dagli organizzatori, così da obbligare i concorrenti ad interrompere la loro avanzata ed effettuare una doppia inversione, per poi proseguire sul rettilineo.
Per la seconda speciale, invece, mi sono spostato dalla parte opposta, in corrispondenza di un’altra chicane artificiale, posta all’ingresso della curva parabolica.
Il terzo passaggio è stato invece da me visto ed immortalato sulla tribuna della seconda variante, la Roggia.
Numerosi gli equipaggi iscritti.
Parecchie auto WRC, R5 e Rally4; per la prima volta, quest’anno, purtroppo sono mancate le vetture storiche.
Di seguito, alcuni scatti effettuati.
Molte altre fotografie sono disponibili, per chiunque fosse interessato.
Domenica pomeriggio di test in pista, dopo un anno e mezzo (e forse oltre) di “fermo macchina”, a causa della pandemia che ha, tra le tante altre cose, congelato, di fatto, la stagione agonistica 2020, salvo rare manifestazioni rimaste a calendario nella seconda metà dell’anno.
Ne ho approfittato quindi per tirare fuori la macchina da corsa dal box, metterla sul carrello e dirigermi verso l’autodromo/motodromo pavese, dove ho effettuato due turni da venti minuti l’uno, con lo scopo principale di verificare la “bontà” delle tanto volute (da parte di alcuni membri del “direttivo salite” d’istanza all’Aci Sport) e altrettanto screditate (da parte della stragrande maggioranza dei piloti, “corridori” e gentlemen drivers) gomme nuove, imposte appunto dalla federazione quali unica possibilità, per la stagione 2021, per coloro i quali decidessero di intraprendere cronoscalate e slalom su suolo nazionale con vetture Racing Start (questa scelta obbligata causerà sicuramente l’ammutinamento da parte di molti partecipanti).
Per la prima volta nella storia della categoria (e forse, più in generale, dell’automobilismo sportivo) viene infatti imposta una gomma stradale.
Il primo turno è stato quindi dedicato alla prova delle nuove coperture, le quali si sono rivelate da subito inadeguate ad una vettura da corsa, pur strettamente derivata dalla serie.
Totalmente mancanti di tenuta, per un uso prettamente agonistico, gli pneumatici in questione provocano un comportamento sottosterzante in entrata di curva, che diventa poi sovrasterzante in percorrenza, oltre a mancare pesantemente di aderenza in fase di staccata.
Per il secondo turno ho invece montato quattro gomme semislick, datate 2014, con tutti i loro limiti di cui ero pienamente consapevole, data la vetustà del prodotto, ma pur sempre maggiormente performanti delle stradali di cui sopra.
In generale, nonostante la riprova del fallimento totale, ed ampiamente preannunciato, degli pneumatici stradali, è stata una bellissima giornata, che mi ha concesso di riavvicinarmi al motorismo sportivo, dopo quasi due anni di assenza forzata dai campi gara.
Un bellissimo pomeriggio passato al fianco della mia ragazza Veronica che, ancora una volta, mi ha accompagnato in questa mia passione e che ha provato “l’ebbrezza” di sedere sul sedile del navigatore, durante il primo turno, e che ha potuto vivere una giornata “iperadrenalica” in pista, dall’interno e dall’esterno dell’abitacolo.
Prossimo appuntamento, “29° Salita del Costo”, in provincia di Vicenza, di scena dal 19 al 21 marzo.
Di seguito, alcune immagini della giornata e, più sotto, due cameracar.
Spesso mi capita di fermarmi a pensare e fare un salto indietro con la memoria, in una sorta di macchina del tempo virtuale: improvvisamente mi rivedo diciottenne, quando smaniavo in attesa dell’automobile, nuova o usata che fosse, e intanto mi impegnavo a tempo pieno per conseguire la patente di guida, tralasciando i compiti a casa o lo studio dell’ultimo anno di istituto tecnico. Continua la lettura di Quale auto…???→
…dalle origini della passione alla messa in strada…