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RESTAURO MOTORE

Sul piano del propulsore, il famoso “Bialbero Lampredi”, i lavori non sono stati sicuramente da meno, rispetto al resto della vettura.

Appena aperto, ci si è resi conto che il “cuore pulsante” della Delta, purtroppo, non godeva di ottima salute, a causa della scarsa manutenzione da parte dei precedenti proprietari e di alcuni lavori (un eufemismo chiamarli tali) effettuati “in cantina”, che hanno compromesso l’integrità del motore ed hanno costretto alla sostituzione di molta componentistica (bielle, pistoni e pompa dell’olio, su tutte), oltre alla rettifica ed equilibratura dell’albero motore, nonché quella del monoblocco e alla conseguente barenatura.
Queste ultime operazioni hanno permesso l’eliminazione dei contralberi di rotazione, senza intaccarne l’equilibratura.

La testa del motore ed annessi e connessi erano in condizioni decisamente migliori rispetto alla parte “nascosta”, in quanto, molto probabilmente, rivisti in tempi più recenti.
Su questa parte, i lavori non son stati difatti così invasivi, anche se si è comunque deciso di adottare due alberi a cammes in acciaio, con alzata leggermente più spinta.
La testa è stata leggermente rettificata ed è stata data una lucidata ai condotti.

Il “soffio” garantito dalla turbina Garrett T3 continuerà ad essere tale: tutto il corpo e le giranti sono state revisionate, così da mantenere il pezzo originale di fabbrica, senza doverlo sostituire con turbine più recenti o non dello stesso tipo.

I pistoni, come anticipato qui sopra, sono stati sostituiti con quelli di tipo stampato della CPS, mentre son state montate quattro bielle nuove, originali Lancia Delta.

A livello estetico, una volta chiuso il tutto, è stata data una mano di colore grigio opaco al monoblocco (al posto del bruttissimo colore rosso che presentava precedentemente) e sono stati rifatti il coperchio punterie e l’aspirazione nel classico nero goffrato.

Per la linea di scarico, si è deciso di mantenere quella già montata, non originale ma comunque in buone condizioni: è stata revisionata e sistemata in alcuni punti.
La configurazione prevede uno scarico diretto, con terminale come si conveniva sulle Gruppo A, con uscita singola a destra tagliata a fetta di salame.

Rimontaggio componenti esterni ed interni

Una volta ritornata la scocca in officina, sono iniziate le operazioni di rimontaggio dei componenti legati alla meccanica, buoni e restaurati, e quelli invece acquistati nuovi.

La parte legata alle sospensioni è stata revisionata da Scalenghe Ammortizzatori di Torino, importante realtà a livello nazionale: è stata scelta una taratura intermedia, sportiva ma non eccessivamente rigida, così da favorire l’utilizzo anche a ritmi “frizzanti”, senza però dover rinunciare alla comodità.

Rimanendo in tema di trasmissione, l’albero è stato equilibrato, così da scongiurare una rotazione errata, seppur minima, con conseguenti vibrazioni nell’utilizzo.

Tutta la componentistica “inferiore”, a stretto contatto con la scocca e più soggetta alle intemperie e all’usura, è stata suddivisa e ha subito in parte il processo di zincatura e in parte quello di verniciatura a polvere nel colore nero, sempre nel pieno rispetto dell’originalità.

Anche il serbatoio è stato ripulito da cima a fondo ed è stato rialloggiato e fissato con i propri supporti.

Le guarnizioni delle portiere e delle altre aperture, precedentemente pulite e trattate con appositi prodotti per la cura dei materiali gommosi, sono state riposizionate nelle rispettive sedi, così come gran parte degli interni: il cruscotto, con tutta la strumentazione, le varie plastiche interne, l’imperiale e la moquette, quest’ultima restaurata e rinnovata nella colorazione dall’amico Luca.

Di seguito, alcune immagini: