…lo sviluppo della livrea

Mentre la EFFELLE si dedicava alle cure della Peugeot, io ho iniziato a pensare alla livrea: altro argomento a me caro, la colorazione di una vettura o di un casco che, a mio avviso, sono i biglietti da visita di una squadra corse o di un pilota. Non tollero, infatti, quelle livree (vale sia per le carrozzerie, sia per le calotte degli “elmetti”), tutte confuse, dai tratti strani e non ben definiti, assolutamente non personali, a mio modo di vedere, e che non contraddistinguono l'”IO” del singolo individuo.

La sera, dopo il lavoro, disegnavo a mano degli schizzi di linee a simulare una livrea, su fogli A4 sui quali avevo stampato delle immagini della vettura completamente bianca.
Ho fatto svariati tentativi e prove, con molteplici colori e diversificando gli abbinamenti e i tratti.

Alla fine ho optato per una colorazione semplice, che richiama i colori che, a mio modo di vedere, si addicono meglio alla casa costruttrice di Sochaux, non tanto perchè richiamano la bandiera nazionale francese, ma per il fatto che, nel mio immaginario, le Peugeot ufficiali da rally hanno quasi sempre avuto, all’interno delle loro livree, il blu, il bianco e qualche nota di rosso.

Ho lasciato quindi la maggior parte della carrozzeria del colore originale, cioè bianco, e ho colorato i fascioni paraurti, i parafanghi in plastica e le minigonne in blu.
Lo stesso colore è stato applicato, sottoforma di pellicola adesiva, parzialmente sul cofano motore, sulle fiancate posteriori e a scacchiera sul tetto.
Per completare, ho colorato in rosso giusto due dettagli: gli specchietti retrovisori e l’alettone posteriore.

A conclusione del tutto ho realizzato le scritte riportanti il cognome, l’iniziale del nome e il gruppo sanguigno, con la bandiera italiana, da appiccicare sui vetri posteriori e sui passaruota anteriori, oltre ad una fascia parasole con scritta “PEUGEOT 106” bianca in campo blu, tipica delle vetturette impegnate i decenni scorsi nei trofei rally monomarca.