In questo nuovo articolo vi racconterò e spiegherò come ho realizzato una replica in scala 1:18 dell’Alfa Romeo Giulia Sprint GTA dell’Autodelta portata in gara alla 4 Ore di Monza del 1966 da Andrea De Adamich in coppia con Teodoro Zeccoli.
La riproduzione di questo mitico modello Alfa Romeo è stata dettata e suggerita dall’enorme passione che mi lega al mondo automobilistico, in tutte le sue sfaccettature, dai modelli stradali, agli splendidi esemplari da corsa, agli altrettanto fantastici automodelli statici che ne riprendono le linee e le forme.
Il mio vuole essere un omaggio alle stupende gesta dei modelli della casa del Biscione, in particolare alla mitica Giulia Sprint GTA, di cui spero di aver riprodotto il più fedelmente possibile le livree e i particolari, partendo da una già molto buona base firmata “Yat Ming”.
Come anticipato, ho voluto replicare la vettura andata in scena alla 4 Ore di Monza del 1966.
Disponendo di un limitato quantitativo di materiale illustrativo e di documentazioni ufficiali del modello originale, mi sono concesso anche alcune “licenze” nella realizzazione di questo automodello, come l’adozione dei tromboncini d’aspirazione, la centina interna all’abitacolo, l’adozione dell’estintore, la rimozione del sedile lato passeggero e dei posteriori.
Di seguito, la lista delle modifiche apportate, partendo dalla buonissima base di partenza della Yat Ming:
Modifiche meccaniche ed interne:
- smontaggio completo della vettura in tutte le sue parti
- rimozione sedili posteriori
- rimozione sedile lato passeggero
- modifica sedile lato guida e sua trasformazione in sedile da corsa
- rimozione cappelliera
- rimozione pannelli interni rivestimento posteriore
- modifica impianto di scarico, con posizionamento del terminale sottoporta (lato guida)
- realizzazione rollbar interno
- riduzione altezza sospensioni
- realizzazione estintore e sua collocazione (lato passeggero)
- eliminazione filtro dell’aria originale e realizzazione di 4 tromboncini d’aspirazione, applicati direttamente sui carburatori doppiocorpo
- colorazione corona volante marrone (per riprodurre il modello di volante hellebore)
Modifiche carrozzeria ed estetiche:
- smontaggio paraurti anteriore e posteriore
- smontaggio targhe
- stuccatura buchi degli specchietti retrovisori sulle portiere
- stuccatura muso vettura per renderlo liscio ed uniforme
- riverniciatura totale della vettura
- colorazione passaruota anteriore destro nel colore bianco
- verniciatura griglia anteriore nel colore argento
- realizzazione porta luce targa posteriore
- realizzazione specchietto retrovisore e sua applicazione sopra passaruota anteriore sinistro
- verniciatura interno cofano motore nel colore rosso
- realizzazione deflettori alle portiere
- realizzazione numero “63” e applicazione su ambedue le portiere
- realizzazione targhe anteriore e posteriore “UD 120007” e loro applicazione
- realizzazione perni argento per chiusura buchi fissaggio paraurti
- realizzazione adesivi “Quadrifoglio” e “Autodelta” e applicazione sulla carrozzeria
bravo e vanne fiero Pensa che a Udine sono ancora in piedi i capannoni done negli anni 60 la scuderia quadrifoglio preparava ad alti livelli le alfa per gare sia da rally che pista
Ciao Antonello,
grazie mille.
Sono fiero di questo modello, anche se, ovviamente, non è ai livelli di quelli professionali.
Un pezzo della nostra grande storia automobilistica, quando non dovevamo imparare da nessuno.
Grazie ancora!